Gli studi teatrali hanno una lunga tradizione in Università Cattolica. Mario Apollonio, docente di letteratura italiana, ricoprì a partire dagli anni ’50 il primo insegnamento accademico di Storia del teatro in Italia. Ma il teatro non è solo un’antica forma espressiva, oggetto di studio e di formazione professionale, è anche un luogo di incontro di intenso coinvolgimento dove si elabora e si riconosce il senso di identità e progetto di una comunità.
È nato così il CIT, Centro di cultura e iniziativa teatrale “Mario Apollonio” che da il titolo all’omonima serie pubblicata da EDUCatt.

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11. Claudio Bernardi – Alice Chignola – Laura Aimo, Ti Amo
isbn 978-88-6780-064-3
isbn digitale 978-88-6780-097-1

Scopo del teatro sociale è creare ritualità civile, fare comunità, stimolare la partecipazione di tutti al bene di tutti. Alcuni paesi del mantovano hanno maturato, in questi anni, esperienze e saperi che potrebbero e dovrebbero essere estesi ad altre realtà del territorio. C’è un patrimonio di conoscenze, di saperi, di pratiche, di persone, di legami, di idee, di arti che è forse il caso di non perdere né disperdere. È un patrimonio anzi da utilizzare e da incrementare. Come? Innanzitutto tornando a fare societas, tornando ad essere soci. L’attuale questione sociale sta determinando un notevole cambiamento di prospettiva nelle politiche sociali perché le due vie maestre finora utilizzate, per quanto ottime e necessarie, si sono rivelate insufficienti. I diritti di cittadinanza infatti e l’erogazione di servizi (salute, lavoro, famiglia, etc.) non riescono a generare coesione, comprensione, armonia, rispetto, relazioni positive etc. nei cittadini. Il processo discendente o verticale degli interventi pubblici è poco incisivo o addirittura fonte di conflitto se non si promuove anche – e soprattutto – il processo orizzontale di incontro, legame, conoscenza, aiuto, scambio, partecipazione dei cittadini negli spazi, nei tempi del vissuto quotidiano, se non si incrementa il capitale sociale, se non si mette in piedi una liturgia di convivenza civile, un progetto di costruzione e ricostruzione del tessuto sociale. Nessuna integrazione è possibile senza il protagonismo dei cittadini e delle associazioni. E come è possibile una coesione se tutti gli attori non hanno un campo di intesa tra loro? Come è possibile una reale integrazione se non si passa ai fatti, alle azioni che costruiscono relazioni, e più ancora a fare comunità e più ancora a decidere sul bene comune? Perché la partecipazione culturale è separata dalla partecipazione sociale ed entrambe da quella territoriale? E quale politica è vera partecipazione se non è fatta da tutti, dalla nonna al bambino, dallo straniero allo strapaesano? Nelle pagine che seguono si troveranno molte risposte a queste domande. Le esperienze di teatro sociale e di comunità del mantovano, in questa prospettiva, appaiono non solo modello di integrazione sociale e di mirabile intesa tra ente pubblico, privati, cittadini e associazioni, ma l’annuncio di una nuova politica.
[Tratto dall’Introduzione dei curatori]

10. Brian Groves, Coaching, Performing and Thinking
isbn 978-88-6780-010-0
isbn digitale 978-88-6780-100-8

Through a series of reflctions, this book explores aspects of development, placing specific attention on coaching, performing, and thinking at work. The business trend in which the so-called coaching culture replaces the command and control culture of the past is referred to here, witnessed by the number of companies and institutions implementing coaching programmes to help their stakeholders fulfil their potential. With reference to performing at work, focus is placed on a basic fact: to perform at our best we need to be our best. Barriers between us and our best performance are examined, together with other elements influencing our effectiveness. Regardless of our role, we are engaged in the work process to add value through our active, thoughtful participation. Thinking at work is thus considered here. A case study is included to highlight the aforementioned topics, with emphasis on the impact of coaching on one’s professional and personal life.

9. Laura Aimo, Il lavoro è di scena
isbn 978-88-8311-987-3
isbn digitale 978-88-6780-192-3

Nell’introduzione al testo Laura Aimo spiega come si senta “l’esigenza di una scena in grado di riflettere maggiormente il presente; una scena pronta a intercettare, far proprie e rilanciare le grandi domande del nostro tempo e a offrirsi quale laboratorio di ripensamento sociale; una scena che non si esima dal fare i conti con quegli stessi compromessi e cortocircuiti del potere a cui si trova per prima soggetta e che sappia rendere il proprio pubblico un interlocutore, anzi attore, a tutti gli effetti”. Il volume si inserisce in un progetto più ampio coordinato dalla professoressa Annamaria Cascetta che vuole coinvolgere gli studenti in un percorso atto a focalizzare alcune urgenti “questioni del nostro tempo” grazie alla collaborazione di studiosi ed esperti del mestiere. Un gruppo di giovani universitari ha avuto la possibilità, grazie alla disponibilità del Teatro Piccolo di Milano, di affacciarsi al “dietro le quinte” della scena teatrale ed incontrare artisti, ricercatori ed esperti in modo da analizzare con il loro sostegno le tematiche emerse dalla rappresentazione, sempre attuali in un’epoca in cui la rappresentazione può coniugare umanesimo ed economia.

8. Arianna Frattali, Testo e performance dal settecento al duemila. Esempi di scrittura critica sulla teatralità
isbn 978-88-8311-939-2
isbn digitale 978-88-6780-615-7

Scrivere sul teatro significa scrivere in assenza di oggetto, ma in presenza di una tradizione sia drammaturgica sia spettacolare (che può essere anche rinnegata, riformata o rivoluzionata); significa ricostruire e analizzare le istanze di un evento unico, irripetibile e solo in parte riproducibile, seppure inizialmente connesso a un preciso contesto storico-culturale. Per questi motivi, la scrittura critica relativa al teatro e alla teatralità – intesa come categoria estetica che può essere applicata anche ai prodotti di altri settori artistici, quali il melodramma, il cinema, i nuovi media, le arti visive in genere – non può essere esercitata solamente a partire dal testo drammatico, tramandato dal suo percorso editoriale, ma deve necessariamente incontrare il testo performativo tracciato dall’azione (o dalla non-azione) di un corpo in uno spazio e in un tempo determinati, in presenza di qualcuno che guarda. Questo libro vuole fornire alcuni esempi di scrittura critica sul teatro a partire dalle complesse relazioni che intercorrono fra testo e performance dal Settecento ai giorni nostri. I quattro esempi scelti – Il libretto metastasianoI trasformismi di Vittorio GassmanTeatro e carcereCorpo e immagine – declinano modi diversi d’intendere tali relazioni nel passaggio dall’età moderna a quella contemporanea e sono corredati al loro interno dei riferimenti bibliografici necessari a fornire una contestualizzazione storico-critica dei singoli fenomeni. Fra i Materiali critici sono raccolte invece due recensioni relative soltanto alla scena contemporanea, ma esercitate su fenomenologie registiche, attoriali e drammaturgiche differenti fra loro e pertanto, ciascuna a suo modo, esemplificative.
[Tratto dal capitolo introduttivo dell’autrice]

7. Laura Aimo, Sinergie tra teatro e lavoro “La compagnia degli uomini” di E. Bond per la regia di L. Ronconi
isbn 978-88-8311-892-0
isbn digitale 978-88-6780-125-1

6. Brian Groves, Reflections on performance at work
isbn 978-88-8311-882-1
isbn digitale 978-88-6780-134-3

Theatre represents the immediacy of performance. Yet performance is not restricted to the theatre. Whatever we do includes an element of performance. From this perspective, daily each of us is figuratively on stage – in the spotlight – as we perform our tasks, chores and duties. As one progresses at work, as the stage gets bigger, the need for ongoing learning increases thus underlining the importance of continuing professional and personal development. Taking this notion as the starting point, this work is a collection of reflections on various aspects of performance in the widest possible sense of the word. The work also includes a performance case study showcasing the efforts of one man, assisted by a cast of dedicated supporters, to raise money for a charitable organization. The endeavour moves from the rehearsal phase – taking in along the way observations regarding preparation, training, stage props and logistical considerations – to the eventual execution and subsequent performance feedback.

5. Girolamo G.M. Pugliesi, Un canone per il teatro arabo
isbn 978-88-8311-789-3
isbn digitale 978-88-6780-450-4

Questo lavoro d’indagine e di riflessione ha per oggetto una personalità davvero singolare che, per ruolo e rilevanza, potremmo paragonare per l’Egitto e per l’intero mondo arabo a ciò che fu Luigi Pirandello per il teatro italiano ed internazionale. Tawfīq al-Ḥakīm ha inoltre concepito ed espresso la sua vasta opera in profonda sintonia con la propria epoca e i grandi dilemmi che l’hanno caratterizzata: un periodo abbastanza recente e di cruciale importanza – ben poco noto al vasto pubblico dei non specialisti –, nel quale l’intero universo arabomusulmano ha manifestato uno straordinario sforzo di ‘rifondazione’ destinato ad essere seguito dall’affermazione di prospettive assai più ristrette, se non regressive.

4. Laura Peja, Materiali, spunti e appunti. Corso di forme degli eventi culturali
isbn 978-88-6780-308-8
isbn digitale

3. Brian Groves, Elements of theatre at work
isbn 978-88-8311-770-1
isbn digitale 978-88-6780-217-3

Theatre is more than what we see on stage. What is visible once the curtain has been raised is the fruit of much work, consisting of learnt skills, precise activities, detailed preparation and application, all geared to the single objective of producing the best possible performance, time after time after time. This offering examines a number of ideas associated with the stage, used on a daily basis in the workplace. They are referred to here as ‘elements of theatre’. A personal analysis of three dramatic texts related to the world of work – Death of a Salesman by Arthur Miller, Glengarry Glen Ross by David Mamet and The History Boys by Alan Bennett – is provided to illustrate the elements at work. From the preparatory phases of any endeavour, to the feedback and eventual learning opportunities deriving from post-performance reflection, it is shown the giving of one’s best is achieved not by luck or good fortune, but rather through a systematic use of the elements of theatre. The results of a survey, conducted with a small group of professionals operating in different business sectors, are also included within the pages of this work. These provide further input on the communication and performance issues highlighted here.

2. Brian Groves , Training through drama
isbn 978-88-8311-698-8
isbn digitale 978-88-6780-378-1

This book has its origins as preparation material for the course of the same name, being part of the curriculum in Dramaturgy and Theatre techniques applied to work for the postgraduate specialist degree project ‘Communication for the Enterprise, the Media and complex Organizations (CIMO)’ of the Catholic University of Milan. It puts forward an analysis of four characters – The Stepdaughter from Six Characters in Search of an Author by Luigi Pirandello, Callimaco from The Mandragola by Niccolò Machiavelli, Thomas Becket from Murder in the Cathedral by T.S. Eliot, and Portia from The Merchant of Venice by William Shakespeare – in answer to the key question ‘What input can these four mavericks offer us as training for the workplace?’ Drawing on a rich pool of ideas and training concepts, it furnishes an innovative perspective on professional and personal development themes applicable to work where performance – sometimes comic, even tragic – forms the bedrock of most endeavours. As part of the canon of European drama, the selected pieces have already undergone much inspection and yet remain splendid sources of insight and learning. The ideas expressed here represent a personal viewpoint and different interpretations are equally possible. Accordingly, this book should be considered as a ‘step along the way’ rather than a conclusion to the studies of the texts.

1. AA.VV. Guida ai teatri di Milano
isbn 978-88-8311-635-3
isbn digitale

Questo fascicolo nasce da un progetto maturato all’interno del corso universitario Storia e Forme della Rappresentazione nella cultura urbana tenuto dalla prof.ssa Annamaria Cascetta. Il gruppo di studenti formato da Stefania Balzano, Gianluca Bastoni, Sara Carbone, Alessia Casiraghi, Francesca D’Elia, Carmela De Palma, Claudia Falabella, Eleonora Fornasari, Simone Frigerio, Luca Fumagalli, Alessia Liparoti, Ingrid Magnoni, Valentina Odda, Valentina Puleo, Claudia Robustelli Test, Camilla Solari, Eleonora Tosco, Micaela Vernice ha raccolto, organizzato le informazioni e curato la stesura del rapporto. La ricerca traccia le linee del sistema teatrale milanese nell’ambito del piano urbanistico e delle tendenze contemporanee della drammaturgia. Tale proposta si rivolge ad un pubblico di affezionati alla scena, come ad un pubblico nuovo. Il quadro è organizzato per zone all’interno delle quali si localizzano le singole strutture di cui si forniscono i dati essenziali: contatti, storia e specifiche più prettamente tecniche. Sale di prestigio e tradizione si intrecciano a spazi sorti da poco e talora in fieri; spazi previsti specificamente per il teatro si uniscono a spazi polifunzionali. In tale contesto, le attività teatrali si allargano, così, alle attività più genericamente culturali e di animazione del territorio. Conclude il lavoro una raccolta di prove di recensione in cui gli studenti si cimentano nella critica “militante” di spettacoli scelti nella stagione teatrale corrente. Inoltre, un piccolo apparato iconografico correda il progetto.